In Psicorisate, prendo a prestito alcuni concetti di teorie dei sistemi e della mente, e le trasformo in palle da giocoliere. È un esercizio che consiglio a quegli psicologi che troppo seriamente usano le teorie anche a costo di non vedere quel che hanno sotto gli occhi.
Per chi invece non è addetto ai lavori, è solo una piacevole distrazione.
DOMANDE RIFLESSIVE
(Pinocchio e Geppetto in terapia)
Terapeuta (a Pinocchio): Che progetti fai per il tuo futuro?
Pinocchio: (tutto eccitato) Costruire il paese dei balocchi.
T: Cos’altro hai preso in considerazione?
P: (con un sorriso ebete) Divertirmi nel paese dei balocchi!
T (a Geppetto): quali altri risultati ha in mente per suo figlio?
Geppetto: Che impari a leggere, scrivere e far di conto.
T: Che cosa pensate di fare per aiutarlo a raggiungere questi risultati?
G: Per mandarlo a scuola mi sono venduto il cappotto, e lui che fa? Vende l’abbecedario per andare a divertirsi.
T (a P): Come ti sei sentito quando hai venduto l’abbecedario e poi hai marinato la scuola?
P: Mi sono dispiaciuto molto perché me l’hanno pagato due soldi quando il mi babbo ne aveva spesi cinque di soldi, ma … dopo mi sono sentito libero.
T: Cosa fai attualmente che non trovi divertente?
P: Andare a scuola non mi piace.
T: Cosa sta succedendo nella tua famiglia che necessita di questo tipo di comportamento?
P: La miseria.
T: Mi vuoi spiegare?
P: (spazientito) Non ci stanno i soldi per andare a scuola (serio) anche se il mi babbo fa i sacrifici; (deciso) io non voglio che li faccia.
T: Vuoi lavorare?
P: (imbarazzato) I Gendarmi non me lo permettono e mi riportano a scuola.
T: Come te la cavi a marinare?
P: (con volto illuminato) Non è difficile farlo (pausa) il difficile è non incappare nei Gendarmi.
T: Come mai sei preso così facilmente? Non riesci a marinare meglio di così?
P (storce il naso e tace)
G (s’intromette): Vede Dottò, lui è l’unica cosa che tengo, mia moglie -pace all’anima sua- è morta ed io vivo per lui, farei qualsiasi cosa pur di farlo studiare.
T (a P): Se invece di stare a zonzo tu ammettessi di fare un errore, cosa pensi potrebbe accadere?
P: (lunga pausa) Perderei i miei amici, il Gatto e la Volpe. Sono in gamba loro, mi hanno insegnato come fare i soldi, sono loro la mia scuola.
T: Quando hai deciso di rimanere un asino?
P: (arrabbiato) Un asino io? Non è vero.
T: Tutti i bambini hanno problemi a proposito di andare a scuola; quando ti sei reso conto per la prima volta che avevi la stessa difficoltà?
P: Quando ho conosciuto Lucignolo.
T: Pensi che babbo veda il marinare la scuola come un male alla tua crescita matura, come una malattia psicologica o come una disubbidienza?
P: E’ la fata Turchina che dice che sono disubbidiente.
T: E papà invece cosa dice?
P: Che sono fatto di legno.
T: Allo scopo di crescere e maturare secondo natura, di quale tipo di protezione e educazione hai più bisogno?
P: Di salvare babbo.
T: Da che cosa?
P: Dalla balena.
T: Quale balena?
P: Il Tribunale dei Minori che si mangia tutti i disgraziati come me e il mi babbo.
T: Chi pensi ne possa soffrire di più se intervenisse il Tribunale dei Minori?
P: Tutti e due.
T: Ma chi di più?
P: Io, perché non è vero che il mi babbo non è un buon papà. Lui per me si toglie il pane dalla bocca, ha rinunciato a scaldarsi dal freddo dell’inverno per crearmi; s’è venduto il cappotto per mandarmi a scuola (piange). Io non ne combino una di buona, ma domani torno a scuola.
Fine della seduta.
Inizio della crescita
I TRE DOGMI DELL'EGOISTA
- Ogni parte di me si chiama Io e la totalità mega-Io.
- La condivisione predico perché mi piace quando Io la propongo e tu la pratichi.
- Io è il pronome che preferisco e Voglio è la coniugazione perfetta se prevalgo Io.
QUANDO LA REALTA' INVENTATA DIVENTA UNA DIFFICOLTA' INVENTATA
In una classe del quinto anno delle superiori, utilizzo un esempio ipotetico con un ragazzo per fargli capire che non sempre le soluzioni sono dirette.
L’esempio ipotetico è: se tu fossi dentro una gabbia e al di fuori ci fosse una cosa che con il braccio non riesci a raggiungere, cosa fai?
Il ragazzo, un po’ irrigidito e perplesso, dice “nulla”.
Chiedo ai compagni cosa farebbero loro.
Un piccolo coro dice “chiedo aiuto”.
Potrebbe essere una soluzione, altre soluzioni?
Un ragazzo, con prepotenza, dice “rompo la gabbia”.
Sì, ma senza usare la forza violenta, cosa faresti?
Una ragazza con voce timida dice “prendo un oggetto e mi aiuto”.
Sì! È questa la risposta. La compagna ha detto che con un prolungamento cercherebbe di raggiungere l’oggetto fuori dalla gabbia.
Silenzio.
Una ragazza un po’ piccata incalza: “E se nella gabbia non c’è l’oggetto?”
Rispondo: “Perché adesso c’è la gabbia?”
DISPUTA
Mi avete chiesto l’eterna giovinezza e io ve l’ho concessa.
Poi avete voluto il clima del paradiso e le amicizie che danno il brivido del diletto, io vi ho dato le seconde ma il clima per me ho tenuto. Non per farvi dispetto ma per soddisfare la condizione dell’eterna giovinezza di voler più di quel che ha e l’opposto di quel che è.
In vero tu ci menti perché parli come un vecchio che l’uso della ragione ha perso. Quando mai il giovane non è mai contento!? Semmai è il vecchio a non sapere quel che vuole e il giovane deve subirne i capricci.
Attenti a come parlate perché del vecchio mai si occupa il giovane, è semmai il vecchio a farlo perché al giovane attendono altre faccende.
Senti un po’, perché non ci mettiamo d’accordo su qual è la giovinezza perché qui la questione è assai più dura.
Va bene! Vediamo un po’, vi va di scegliere voi l’età che volete così chiudiamo la questione?
Sì, ci stiamo! I trent’anni vanno bene perché si è contenti di se stessi per presenza di giovinezza e sapere d’esperienza, così ci puoi dare anche il clima del paradiso affinché la soddisfazione sia nostra e tua.
E no! Se vi do il clima mi prendo gli amici che danno il brivido!
Ma come, che tira e molla è mai questo!? Se ci dai gli amici non ci dai il clima e viceversa, possibile che poni sempre condizioni!?
Altolà, incontentabili creature. Degli amici scapestrati non avrete più bisogno perché già l’età scelta vi garantisce lo spasso delle vostre diavolerie.
IMPRINTING
Io invece sono figlio di una mamma nonna e mi piacciono solo le donne nonne.
Huuum? Io sono l’oca di Lorenz e credo che l’imprinting sia duraturo e strutturante solo per interesse della mente.
LA GENESI
Mentre cercava la fine del suo Io, iniziava la sistemica.
SCOTRUZIONISMO
RELAZIONI A LETTO
La coppia simmetrica in conflitto: se l’uno non dà piacere all’altro, l’altro non dà piacere all’uno.
La coppia complementare rigida: uno gode sempre l’altro mai.
La coppia complementare alterna: una volta gode uno una volta gode l’altro.
La coppia falsamente complementare o copertamente simmetrica: quando uno gode l’altro gode pensando al terzo.
La coppia triangolata: finisce nei filmini pornografici.
FORZE CENTRIFUGHE-CENTRIPETE
All’inizio del corso è miope.
A metà corso è presbite.
A fine corso è astigmatico.
In supervisione ci vede bene ma andrà sempre a spasso con gli occhiali sistemici.
L’allievo psicoanalitico:
All’inizio dell’analisi ci vede bene.
A metà analisi è astigmatico.
A fine analisi è presbite.
In super analisi è miope ma conosce bene la sua psiche.
IL PIGMALIONE (fallito)
A ama B… per quello che sarà
A sì separa da B per quello che è.
LA PREMESSA
E lei cosa fa?
Guardo.
Come sarebbe a dire?
Lui si eccita solo s’è guardato dal buco della serratura.
Eeeh…eem non può mettere l’altra a guardare dalla serratura e stare lei con suo marito?
Si! L’ho fatto. Ma se io sono con lui e l’altra è a spiare, lui non si eccita perché pensa cosa fa l’altra.
Beh! Allora cambi marito.
L’ho fatto, ma non mi eccitavo io.
Ma quando sta con suo marito, lei si eccita?
No dottore, io mi eccito solo se sto a guardare dalla serratura.
CHI FA-CHE COSA-A CHI-QUANDO
CHI È UN SISTEMICO?
Uno che non dice ma… meta comunica.
Un trapezista che… salta da un livello all’altro.
Uno che il dizionario, lo riscrive sempre daccapo.
Un romanziere di famiglie a caccia d’autore.
Uno che… se non è connesso, è perso.
Un viaggiatore con le relazioni in testa e i contenuti in valigia.
Uno che non sa tutto ma è come se lo sapesse.
Uno sperimentatore che addestra i topolini a addestrarlo.
È quel che è per la differenza di quello che non è.
ACCOPPIAMENTO STRUTTURALE
Oggi il cliente fa i piedi nelle scarpe dei calzaturifici.
OMEOSTASI
IDENTITÀ
I TEMPI DEL TEMPO
Il romanticismo industriale era “due cuori e delle cambiali”.
Il romanticismo post industriale è “due cuori, due lavori, una separazione e un figlio a metà”.
Il romanticismo post terziario sarà “due mutande, due case e un figlio in provetta che anela a due cuori infilati in una mutanda”.
SEGNA CONTESTO
COS'È LA VITA?
Per lo scommettitore, la vita è un gioco.
Per l’attore, la vita è un palcoscenico.
Per il religioso, la vita è un bene di Dio.
Per il poliziotto, la vita è pericolosa.
Per il politico, la vita è una cuccagna da giocare sul palcoscenico privato, un bene suo a scapito degli altri.
Per il sistemico, la vita è un bene che appartiene alle persone che si giocano la cuccagna nel palcoscenico familiare a pericolo della vittima designata.
IL CONTROLLO
Lui: e me li hai fatti pagare. Se potessi tornare indietro non ti sposerei.
Lei: non importa, ti sposerei io e ti rifarei credere di avermi sposato.
IL POTERE NELLA DEMOCRAZIA
“Sì, ma c’è -rispose il servitore-, è per ciò che mi deve pagare.”
SCAMBIO DI INFORMAZIONI
È spreco d’energia per chi lo dà; è trasmissione d’ilarità per chi osserva; per la farfalla è un colpo di vento.
INTERVISTA CIRCOLARE
Pensano che siamo stupidi ma dicono che siamo intelligenti (20%).
Pensano che prima protestiamo ma poi li votiamo e che quindi… (15%).
Pensano che dobbiamo bussare alle loro porte ma poi ci dicono che è nel nostro diritto il lavoro, la salute, ecc. (15%).
Pensano di potere godere di certi benefici perché le tasse le paghiamo noi (20%).
Pensano a noi… come il diavolo pensa all’acqua santa (10%).
Pensano che debbano stare attenti perché ormai il cittadino ha capito troppe cose ed è stanco di chiacchiere (4%).
Non so (1%).
Segretario del Partito Il Furbacchione Che Ride: mah! Vedo che c’è un 20% che si ritiene stupido. Un 15% che protesta. Un 30% che bussa alle porte dei partiti. Un 20% che vorrebbe non pagare le tasse. Un 10% che si crede puro. Un 4% che ci minaccia di stare attenti e per finire una, seppur lievissima, percentuale di cittadini che si rimette nelle nostre mani, anche se bisogna dire che il nostro elettorato è percentualmente ben più elevato. Non ricordo con esattezza ma è più del 30%.
Segretario del Partito Adombrato: mah! Penso che la lettura che si deve fare debba essere più articolata e rispettosa, poiché queste risposte contengono non solo malcontento ma dei distinguo fra pensare e dire, fra pensare e fare, fra l’essere e l’apparire. E poi starei più attento a quel “ma” perché ha valore avversativo. Quello che invece noto con favore è quel 4% di cittadini che si è spogliato d’ogni sorta di nenia e si propone molto più attento e selettivo nei confronti dei partiti e di chi va al Governo. Però è compito del Parlamento vigilare sui Partiti ed è compito dell’opposizione controllare chi governa.
RISPOSTE SOLIPSISTICHE
Padre: Perché è matura.
I: Sì, ma se non fosse natura?
P: Allora cadrebbe perché qualcuno ha scosso l’albero.
I: Forse non sono stato chiaro nella domanda. Ti sto chiedendo perché la mela, quando si stacca dal ramo, finisce a terra.
P: Caspita, per raccoglierla no?!
I: Ma secondo te cos’è che la fa’ cadere; potrebbe rimanere sospesa nell’aria, ti pare?
P: E perché dovrebbe rimanere sospesa nell’aria se lì non c’è nessuno a raccoglierla?
I: Vedi papà, tu mi stai dicendo che il fine delle cose è d’essere utili agli uomini.
P: Certo! E a chi sennò?
I: Se gli uomini non si fossero, secondo te la mela, la pioggia, un sasso lanciato in aria, ecc., cadrebbero a terra?
P: Non lo so, non ci ho mai pensato. Però è interessante la domanda. Ma cosa mi fai dire?! Non è interessante per niente. Perché se l’uomo non ci fosse nessuno potrebbe lanciare un sasso in aria. E poi i problemi li pongono gli uomini che se non ci fossero non ci sarebbero neppure i problemi.
I: Papà mi stai facendo perdere la pazienza, vedo che non mi vuoi capire.
P: È vero, forse non ti capisco figliolo. Vediamo un po’, mi chiedevi perché la mela cade. Scusa per te è lo stesso se parliamo di pere? Sai la mela non la digerisco.
I: Ma papà! Non mi prendi sul serio.
P: Hai ragione, scusami. Vediamo, tu mi chiedi perché le cose finiscono a terra. Non lo so, non so. Secondo te, dove dovrebbero andare a cadere? Se stanno sulla terra cadono sulla terra no?! L’acqua sta sulla terra e perciò la pioggia cade.
I: Quindi per te la mela cade a terra perché l’albero è piantato a terra? E’ questo che vuoi dire?
P: Sì.
I: Le meteore vagano nello spazio. Perché alcune di esse cadono sulla terra?
P: Perché ai birilli a volte fai centro e a volte no?
I: Perché sbaglio mira.
P: E così pure le meteore, solo che per esse è casuale cadere qui o lì e non d’errore si tratta.
I: Ne sei convinto papà?! Supponi che una meteora attraversi la nostra orbita, secondo te cadrebbe sulla terra o no?
P: Se è in direzione della terra sì, altrimenti tirerebbe dritto per la sua strada.
I: No papà, perché se è nell’orbita della terra allora è attratta dalla terra quindi non tirerebbe dritto. Ci sono papà!!! La mela cade a terra per la forza di gravità.
P: Hai ragione. Adesso lasciami stare.
IL POSSESSO
Ci sono tre cose che alcuni umani non vogliono dare: il potere i soldi e l’affetto.
HOMO SAPIENS
LA MIA NEVROSI
Benigni,
Perché non dite?
Afone le vostre labbra,
Leggerle non ne sono capace.
Un segno, almeno un segno
Di assenso vi chiedo.
Ditemi:
Sono io la vostra protetta?
No, non ho chiesto una coperta.
CONFUTAZIONE SULLA PROFEZIA CHE SI AUTOAVVERA
No! Se esistesse l’Italia sarebbe piena di geni visto che per il genitore italiano il proprio figlio è geniale.
SPECIE DI GALLO




