Se hai raggiunto questa pagina, probabilmente stai cercando un modo per smettere di avere paura.
Ma non è che si smette di avere paura (a meno di essere delle macchine o guru), bensì s’impara ad affrontare le situazioni che prima ci bloccavano.
Attraverso la “Ruota esistenziale” qui sotto rappresentata, puoi selezionare il raggio che in questo momento della tua vita ti schiaccia.
La paura è naturale, è la risposta allarmata di ogni essere vivente di fronte al pericolo e nell’umano, a causa dei meccanismi di difesa mentale, assume una varietà tale che, con le parole di Nardone, ci sono tante paure quante se ne possono inventare.
L’affermazione di Nardone è il passe-partout per aprire il discorso – umano troppo umano – di come e perché “inventiamo” le paure. E, ancor prima, a quali pericoli reagiamo quando agli occhi di altri non sembrano essercene.
“Che cosa attiva la reazione di pericolo se non sembra esserci?”
È la percezione sensibile e inconsapevole di una paura altra, solitamente chiamata ansia: questa specialista di paure a-specifiche o irrazionali.
Un esempio riguarda gli attacchi di panico a ciel sereno: sono inconsapevoli, attivano la paura della paura a causa della sensazione di morte imminente o d’impazzire per la gravità dei sintomi, quindi l’evitamento delle circostanze che paiono la causa, finanche a non uscire da casa e relativo isolamento.
Quindi, ci sono tante paure quante ne possiamo inventare per effetto dell’ansia; ma per essenza espositiva, manterrò al centro del discorso la paura, non l’ansia, perché questa è sovente il coperchio di paure che non si vogliono riconoscere e affrontare, così ci tengono in scacco.
Infatti, se solitamente le paure sono razionali e chiaramente individuate nel momento in cui le proviamo, non si può dire altrettanto per l’ansia per la quale, il più delle volte, non si ha consapevolezza di cosa la provoca, in altre parole è tendenzialmente funzionale alla paura sottostante.
La paura sarà, per così dire, il perno del mio discorso nella ruota esistenziale che ci vede coinvolti in famiglia, nel sociale, nel lavoro, nel rapporto con l’ambiente fisico e psichico; della percezione di noi stessi, degli altri e del mondo; nei conflitti inconsci o emozionali e – ultime ma non ultime – le reazioni fisiologiche che non abbiano altra spiegazione organica o d’uso di sostanze.
La Ruota Esistenziale è composta dai raggi (giudizio, solitudine, responsabilità, emozioni, vivere, abbandono, fallimento, morte) che circondano il perno della paura.