Anni fa, quando c’era ancora qualche fondo per i progetti nelle scuole, ne ho realizzato uno particolarmente delicato per i comportamenti antisociali di alcuni ragazzi e per questo i risultati raggiunti hanno ancora più spessore.
Il progetto, miratamente ideato sul concetto di appartenenza, è stato realizzato presso una scuola secondaria di secondo ordine, e i ragazzi/e che vi hanno partecipato dovevano esprimersi su “Qual è la scuola ideale”.
La forma d’espressione era libera e i partecipanti – suddivisi in tre sottogruppi – hanno scelto il disegno e il DVD per esprimere le idee sviluppate nei tre incontri di discussione, nei quali non è mancata la dose di criticità verso i professori, i più esposti alla critica anche per effetto del rapporto quotidiano.
Ogni sottogruppo ha maturato idee di autoriflessione.
Di seguito, in maiuscolo, presento le parole chiave degli elaborati realizzati dai ragazzi/e.
Primo sottogruppo: LA SCUOLA SIAMO NOI.
Il sottogruppo giunge a questo insight dopo aver lamentato, all’interno del gruppo di discussione, che gli alunni subiscono la scuola e le sue regole.
Nella discussione, i ragazzi/e hanno compreso che in una scuola ognuno è soggetto alle regole per il buon funzionamento della scuola.
Secondo sottogruppo: TRA I PROFESSORI C’E’ UN MAESTRO CHE AIUTA A CRESCERE.
Il sottogruppo giunge a questo insight dopo aver affrontato l’inconsapevole desiderio che i professori debbano essere come dei genitori che ti consolano e portano a casa loro per renderti felice.
Nella discussione di gruppo, hanno compreso che le loro precoci difficoltà di vita possono essere colte dall’insegnante per dare gli stimoli utili a impegnarsi per costruire il personale futuro.
Terzo sottogruppo: LA SCUOLA COME STRUTTURA ACCOGLIENTE ORGANIZZATA E SENZA BARRIERE.
Questo sottogruppo riassume la complessità del sistema scolastico, le difficoltà insite per giungere a una scuola ideale: ma i sogni possono realizzarsi.
Rilevo che le risorse degli alunni possono emergere se sollecitate adeguatamente; che i ragazzi/e sanno costruire dopo avere dato sfogo alla critica distruttiva.
I loro insight lo confermano e raccontano come la responsabilità personale, l’importanza della relazione d’aiuto, l’ambiente e l’organizzazione scolastica abbiano importanza anche per loro.




